Lecce: Chiesa di San Matteo

Fiction, la stagione degli addii
L'ultima volta di Elisa e Montalbano

Per quattro giovedì la Rai propone le indagini del commissario di Camilleri
Canale 5 manda in onda la seconda serie delle avventure di Vittoria Puccini

Per Zingaretti i due ultimi film nei panni dell'investigatore
i protagonisti del kolossal in costume hanno già lasciato

 

Un ultimo giro, ma adesso basta. Se gli amanti di Elisa di Rivombrosa e del commissario Montalbano vogliono conservare traccia dei loro beniamini, è bene che preparino i videoregistratori. Perché Luca Zingaretti - l'ha ripetuto più volte - lascia il personaggio del commissario creato da Andrea Camilleri, Vittoria Puccini lascia Elisa, Alessandro Preziosi ha già lasciato il conte Ristori e la regista della fiction in costume, Cinzia Th Torrini, ha girato solo sei puntate delle tredici che andranno in onda, a partire da questa sera, ogni giovedì su Canale 5.

In attesa di quest'esodo di massa, la sfida si consuma. Quella fra RaiUno, dove stasera tornano le indagini del commissario di Vigata, e Canale 5, dove si corona, ma poi finisce in tragedia, il sogno d'amore di Elisa e del suo conte. Che finalmente, sposati, mettono al mondo la piccola Agnese, ma il cattivo Ranieri (chi ha seguìto la prima serie non dimentica) fida a duello il Ristori e consuma la propria vendetta. Vedovanza breve per Elisa-Vittoria Puccini, il cui dolore viene rapidamente alleviato da un capitano di marina inglese, l'attore new entry Antonio Cupo.

Così riprende, da questa sera alle 21 su Canale 5, Elisa di Rivombrosa, la fiction dei record che avevamo lasciato nel febbraio del 2004 con oltre 12 milioni di spettatori e più del 40 per cento di share. Le prime sei puntate, si diceva, dirette da Cinzia Th Torrini, le altre da Stefano Alleva. Fenomeno mediatico fatto di gruppi d'ascolto, turismo nei luoghi delle riprese, tesi universitarie. Un successo sorprendente, considerato che i film in crinoline di rado fanno il boom. La Rai fu colta impreparata. Ma stavolta, no.

A contrastare il fascino esercitato sul pubblico da intrighi e passioni, ci pensa il ben più prosaico Salvo Montalbano. Un vero e proprio miniciclo, che inizia questa sera con un nuovo film, Giro di boa, prosegue il 29 settembre con un altro nuovo film, Par Condicio (il regista è sempre Alberto Sironi) e prosegue con le repliche di Gli arancini di Montalbano (6 ottobre) e Gatto e cardellino (13 ottobre).

Per gli altri due nuovi film bisognerà aspettare la prossima primavera. A Montalbano dunque il compito di "proteggere" RaiUno dagli affondi delle spade di Elisa su Canale 5. Almeno fino a giovedì 13 ottobre, perché poi il 20 arriva Celentano con il suo Rockpolitik, e la musica cambia.

Se Luca Zingaretti ha spiegato più volte le ragioni che lo hanno spinto a divorziare dal personaggio che ha fatto la sua fortuna televisiva, anche i protagonisti di Elisa di Rivombrosa danno forfait per una eventuale terza serie. "Sapevo di poter dare ancora molto al mio personaggio - dice Vittoria Puccini - e anche che il personaggio aveva ancora molto da dare al pubblico, dunque ho accettato con entusiasmo di proseguire. Ma ora penso che tutto si sia esaurito e nulla mi farà cambiare idea".

A Preziosi, che aveva già dato la propria disponibilità solo per l'avvio della serie (infatti muore subito), non va giù l'eccesso di dettagli già noti: "I produttori hanno permesso, con Mediaset, che si conoscessero troppi particolari della morte di Ristori prima della messa in onda. E s'è persa la magia. La mia scelta di lasciare Elisa - spiega - è stata dettata da coincidenze professionali, se avessi potuto l'avrei interpretata tutta. Mi spiace, però, che si sappia già quel che accadrà. Siamo arrivati addirittura alla pubblicazione delle foto della morte di Ristori. Una cattiveria nei confronti del pubblico".

Il disappunto della regista si concentra invece sulla collocazione "a rischio" della fiction. "Ho provato a lottare - dice Cinzia Th Torrini - poi mi sono arresa alle strategie delle emittenti. Due fiction contro, per chi fa questo lavoro, sono occasioni perse, si divide il pubblico e qualcuno ci rimette. Elisa e Montalbano hanno una platea simile, tanti uomini hanno guardato Elisa e tante donne seguono i gialli di Camilleri. Entrambe poi sono fiction impegnative produttivamente e di qualità. Un peccato".

 

Fonte: "La Repubblica.it" del 22 settembre 2005.

 

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