Da sempre vivace e dinamica, Maglie continua ad essere tra le mete preferite di chi cerca un centro ricco di suggestioni e attrattive. In antico già cuore di pregiate attività artigianali, come i merletti a punta d’ago realizzati dalle ricamatrici locali ed i giocattoli in legno, ferro battuto, pietra leccese, ceramica, creati dalle mani di esperti artigiani, ancora oggi l’importante cittadina salentina mantiene l’ancestrale legame con il passato, fregiandosi di laboratori e locali caratteristici che ne incorniciano il centro.
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E proprio qui, tra le splendide piazze ed eleganti palazzi, spicca l’imponente arte monumentale. Che fa di Maglie un prezioso scrigno di tesori aperti al pubblico, pronto ad accogliere visitatori ed estimatori che arrivano in ogni periodo dell’anno. A balzare agli occhi, nella suggestiva cornice, è subito uno dei giardini storici più affascinanti di Terra d’Otranto, nonché polmone per eccellenza di questa città: la Villa Tamborino. Nata in origine come parco privato dell’attiguo palazzo omonimo, residenza della ricca famiglia magliese, fu voluta dal senatore Achille Tamborino ed ultimata nel 1874.
Venne donata dalla stessa famiglia all’Amministrazione Comunale verso il 1975 e, a partire dal 1996, è stata interesata da diversi lavori di recupero, che le hanno restituito in gran parte lo splendore di un tempo. Splendido il monumentale padiglione d’ingresso, in stile neoclassico: presenta all’interno degli ampi portici in un loggiato poligonale che si aprono verso il giardino, su una piazzola da cui si dirama il viale principale e quelli secondari. Suggestiva la cornice tratteggiata dai tradizionali giardini all’inglese, come anche le incantevoli grotte artificiali rivestite di materiale proveniente dalle cavità naturali delle coste salentine. Villa Tamborino è uno dei parchi più belli della provincia, sede di importanti manifestazioni estive della città e del territorio.
In città risplende anche Palazzo Capece, nella centralissima piazza Municipio: la sua costruzione si pone nel pieno della dominazione angioina, divenne un fortilizio difensivo a base quadrangolare con tre torri difensive con un fossato. Qui risedettero i primi feudatari della cittadina e, successivamente, con esattezza nel 1711, il barone Filomarino con la sua famiglia che ne fece un palazzo nobiliare. In seguito, vi furono i Capece. Oggi l’edificio è sede del liceo classico omonimo. |