Lecce: Chiesa di San Matteo

Terme di Macerata Feltria


Terme di Macerata Feltria - 51 km da Pesaro e Urbino
Per chi giungeva dal litorale adriatico o dalle più sicure vie dell'interno, da San Leo o da San Marino, Macerata Feltria era tappa obbligata. Situata alle falde del monte Carpegna, tra Romagna e Marche, quindi tra le terre dei Malatesta e quelle dei duchi del Montefeltro, la cittadina venne a lungo contesa tra le due signorie, fino al prevalere della seconda, che l’ebbe in dominio fino all’esaurirsi, nel 1631, quando passò alla Chiesa.
Macerata Feltria è divisa fra l'antico nucleo medievale, il Castello, oltre il corso del torrente Apsa, e l’ottocentesco Borgo. Cuore del Castello, in parte ancora circondato da mura, è la piazza su cui affacciano il palazzo del Podestà (XI-XII sec.), ora sede del Museo civico archeologico – dell’antica rocca rimane il maschio, che ospita reperti paleontologici –, e la chiesa di S. Giuseppe, con portale tardogotico. Poco fuori il Borgo, verso Carpegna, sorge la pieve di S. Cassiano al Pitino, eretta intorno al sec. XI, con portale gotico.

Stabilimenti e Centri Termali

Pitinum Thermae
via G. Antimi 18, tel. 072273245, fax 072273250
info@pitinumthermae.com • www.pitinumthermae.com
apertura marzo-metà dicembre • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A14 Bologna-Taranto, uscita Pesaro-Urbino, km 45; S.S. 258 Sansepolcro-Rimini e deviazione a Pennabilli di km 23
In treno: linea Bologna-Bari, stazione di Pesaro, km 51

Caratteristiche
Nella zona del Borgo, che sorge non lontano dai resti archeologici della romana Pitinum Pisaurense, di fronte al seicentesco teatro riaperto nel 2000, ha sede il moderno complesso di cure termali denominato Pitinum Thermae, che sfrutta le acque solfuree note fin dai tempi dei romani (ritrovamenti di un probabile impianto termale nei pressi del sito archeologico).
L’attuale struttura, classificata di primo livello super, è stata costruita nel 1993 ristrutturando, a cura del Comune, la precedente palazzina del 1920. Le cure termali vere e proprie (bibita, inalazioni e fanghi) sono affiancate da un centro di riabilitazione motoria in ambiente idrotermale, uno di benessere termale con trattamenti per il corpo, uno di medicina naturale (omeopatia, fitoterapia, agopuntura, iridologia ecc.) e un centro estetico beauty-relax. I trattamenti di bellezza utilizzano anche i prodotti della linea cosmetica a base di acqua solfurea e oli essenziali. Nel centro, dotato di piscina termale con idromassaggio e di palestra, è inoltre possibile intraprendere percorsi ginnici all’interno del Parco fluviale delle Terme. Infine, in collaborazione con la residenza d’epoca S. Girolamo, vengono proposti diversi pacchetti di 7 o di 3 giorni orientati al benessere, alla bellezza e al relax.

L'acqua
Fonte Apsa. 13 °C solfurea.
Fonte Certaldo. 12 °C solfurea.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, del fegato e delle vie biliari, della pelle, dell'apparato digerente, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, dell'apparato urinario e del ricambio, ginecologiche, stomatologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, cure idropiniche, docce nasali, docce terapeutiche, fanghi, humage, idromassaggi, idropercorso, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, irrigazioni gengivali, irrigazioni intestinali, irrigazioni nasali, irrigazioni vaginali, nebulizzazioni, piscina termale, politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari.

Le altre cure
Consulenza, cosmesi, fitness, ginnastica respiratoria, massaggi, programmi antistress, riabilitazione, terapie fisiche.

Tempo libero
L’Arca dell’Arte a Sassocorvaro
A Sassocorvaro, sperone roccioso a dominio del fiume Foglia, il genio del grande architetto militare Francesco di Giorgio Martini espresse, nella seconda metà del Quattrocento, quell’esemplare arnese bellico che è la Rocca Ubaldinesca. Singolare la sua pianta a forma di vascello, serrato da possenti torrioni cilindrici e aperto solo in alto da feritoie oblique.
Durante la Seconda guerra mondiale, Pasquale Rotondi, allora soprintendente alle Belle Arti di Urbino, ideò un’avventurosa “operazione salvezza” per circa 10.000 opere d’arte messe in pericolo dagli eventi bellici e qui messe al riparo. A ricordo di quella meritoria iniziativa, alcune sale della Rocca ospitano il museo L’Arca dell’Arte articolato in due sezioni: la prima espone le riproduzioni a grandezza naturale dei capolavori salvati, nella seconda una mostra permanente illustra le tecniche adottate in quel frangente. Associato al progetto è il Premio Pasquale Rotondi, che viene assegnato ogni anno a chi in Italia e nel mondo si è distinto in azioni di salvataggio del patrimonio artistico.

Curiosità
I sapori del Montefeltro
Le influenze e gli incroci di questa terra di confine vengono ben rappresentati in una cucina che, nelle pur riconoscibili suggestioni delle aree limitrofe, conserva una propria radicata identità, data dai prodotti di un territorio non sempre generoso di coltivi, come la montagna, ma ricco di boschi e pascoli. Trattandosi quindi di economia di sussistenza, ecco allora le produzioni artigianali di prosciutti, come quello tondeggiante di Carpegna o quello aromatizzato all’aglio; o di formaggi, dai pecorini di fossa dell’Alta Val Marecchia alle casciotte, dai caprini ai ravaggioli, fino al casecc, stagionato su foglie di noce e quindi in orci di terracotta; e poi i funghi e soprattutto i prelibati tartufi.

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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