Lecce: Chiesa di San Matteo

G. H. delle Terme di Termini Imerese


Termini Imerese - 36 Km da Palermo
È al centro dell'arco di costa tirrenica, a levante del golfo di Palermo, tra capo Zafferano e Cefalù. La chiave storica è nel nome che in latino suona Thermae Himerensis: le sue acque salso-bromo-iodiche sono infatti note fin dall'antichità. Qui trovarono rifugio i superstiti di Himera, la colonia greca le cui rovine sono a qualche chilometro più a Est, dopo la distruzione cartaginese del 409 a.C. Fu conquistata dai romani che le diedero notevole sviluppo urbanistico, come testimoniato dai cospicui resti esistenti dentro e fuori l’abitato.
Oggi Termini Imerese comprende un nucleo più antico, in alto, e la città bassa, moderna. Il cuore della città è piazza del Duomo, su cui prospettano l'edificio sacro, della fine del XV sec. e ricostruito nel XVII, e il Palazzo comunale, del 1610 e modificato agli inizi del '900. Importante località balneare, nel secondo dopoguerra vide crescere il suo ruolo nell'economia isolana con l'installazione di un consistente impianto industriale, oggi in parte smantellato.

Stabilimenti e Centri Termali

G.H. delle Terme
piazza delle Terme 2, tel. 0918113557, fax 0918113107
ghterme@hotmail.com
anche albergo G.H. delle Terme • apertura annuale • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A19 Palermo-Catania, uscita Termini Imerese, km 2
In treno: linea Messina-Palermo, stazione di Termini Imerese
In aereo: aeroporto Palermo/Punta Raisi, km 67

Caratteristiche
Degli antichi impianti termali restano tracce nel Grande Hotel delle Terme, edificato alla fine dell’800, su progetto dell’architetto Damiani Almejda, e oggi completamente rinnovato. Nei sotterranei dell'esercizio, dove sgorgano le acque ipertermali salso-bromo-iodiche – creando suggestive grotte naturali, usate per l’antroterapia – si trovano anche i reparti inalatori, quelli fangoterapici (con macerazione di argilla nelle acque minerali per almeno un anno) e quelli balneoterapici, con piscina termale e idropercorso vascolare. Completano l’offerta la beauty farm Olympia e una palestra.

L'acqua
G.H. delle Terme 2. 43 °C salso-bromo-iodica.
G.H. delle Terme 3. 43 °C salso-bromo-iodica.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, della pelle, dell'apparato digerente, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, ginecologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, docce nasali, docce terapeutiche, fanghi, grotte/stufe, humage, idromassaggi, idropercorso, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, irrigazioni nasali, irrigazioni vaginali, nebulizzazioni, peloidi diversi da fanghi, piscina termale, politzer crenoterapico.

Le altre cure
Cosmesi, fitness, massaggi, programmi antistress.

Tempo libero
Scavi di Himera
Himera, la più occidentale delle colonie greche sulla costa settentrionale della Sicilia, fu fondata nel 648 a.C. da calcidesi di Zancle, Messina. Teatro di scontri tra greci e cartaginesi, venne da questi distrutta nel 409 a.C. Gli scavi hanno finora riportato alla luce resti delle mura e parte dell’area sacra con tre piccoli santuari arcaici; l’edificio meglio conservato e più importante è il tempio dorico, o della Vittoria, costruito per celebrare la sconfitta dei cartaginesi nel 480 a.C. e dedicato ad Atena.

Parco regionale delle Madonie e Cefalù
Il Parco, istituito nel 1989, protegge ambienti diversi tra loro: dolci valloni ai quali seguono ripidi pendii rocciosi, estese faggete che si alternano all’acero montano, al cerro, a macchie di ginepri e pungitopo. Nel vallone della Madonna degli Angeli si possono ammirare i pochi esemplari del rarissimo abete dei Nebrodi.
Cefalù è al limitare del Parco; il profilo della città è caratterizzato dalla rocca che lo sovrasta, stagliandosi contro l’azzurro del cielo e del mare. Più in basso è l'imponente cattedrale normanna voluta da Ruggero II (1131); nel museo Mandralisca un capolavoro della pittura italiana merita, da solo, l’intera visita: l’enigmatico Ritratto di ignoto di Antonello da Messina (1465).

Curiosità
Le due Petralie
Dislocate su un antico asse viario Est-Ovest della Sicilia, Petralia Sottana e Petralia Soprana hanno origini che risalgono molto addietro nel tempo. L’arresto del loro sviluppo, avvenuto per l’emigrazione verificatasi nel XVII sec., ha permesso di conservare quasi intatto il tessuto urbano dei due centri, distinti solo a partire dal XIV sec. con i termini inferior e superior. Che entrambi gli insediamenti fossero dominio di famiglie aristocratiche lo dimostra la magniloquenza degli edifici privati, pubblici e religiosi, nonché la ricchezza ostentata degli ornamenti, come nel caso della chiesa Madre di Petralia Soprana, ristrutturata nel XIV sec. e in seguito ampliata e ornata all’interno con stucchi barocchi, ori e opere d’arte.

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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