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Terme di Saint-Vincent


Terme di Saint-Vincent - 27 km da Aosta/Aoste
Là dove la Dora Baltea, spina dorsale della Valle d’Aosta, piega di 90° verso Sud, si trova Saint-Vincent. Del passato della cittadina restano testimonianze significative, in particolare romane (il ponte sulla strada del Montjovet) e medievali (la parrocchiale di S. Vincenzo). La scoperta, alla fine del Settecento, di una sorgente di acqua minerale curativa ha gradualmente trasformato il luogo in un rinomato centro di turismo termale: per tutta la seconda metà del XIX secolo l’alta società dell’Italia settentrionale, seguendo l’esempio della famiglia reale, "passa le acque" a Saint-Vincent. La costruzione nel 1900 dell’ampio stabilimento Fons Salutis dà l'avvio a un’intensa stagione di sviluppo alberghiero e alla definitiva consacrazione mondana della cittadina, divenuta ormai la “Riviera delle Alpi”; nel 1907 si inaugura il Grand Hotel Billia, elegante edificio liberty, oggi, oltre che raffinato albergo, organizzatissimo centro congressi.
Completano l’offerta turistica gli impianti sciistici al colle di Joux (km 15), che nella stagione invernale costituiscono una grande attrattiva per gli amanti della neve, e il Casino de la Vallée, aperto nel 1947, di notorietà internazionale.

Stabilimenti e Centri Termali

Terme di Saint-Vincent
viale IV Novembre 78, tel. 0166512693, fax 0166511253
termedisaintvincent@libero.it • www.comune.saint-vincent.ao.it/terme.htm
apertura aprile-novembre • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A5 Torino-Aosta, uscita Saint-Vincent, km 3 casello di Châtillon
In treno: linea Torino-Aosta, stazione di Saint-Vincent, km 2

Caratteristiche
Lo stabilimento Fons Salutis, la “fonte della salute”, si trova a pochi minuti dal centro, facilmente raggiungibile anche per mezzo di una funicolare che, dalla piazza della parrocchiale, in due soli minuti supera i 62 m di dislivello. Qui, nel 1770, l'abate G.B. Perret, naturalista, incuriosito dal colore ferruginoso dell'acqua che sgorgava dalla viva roccia, provvide a farla analizzare, scoprendo che le sue qualità oligominerali erano indicate per la cura di alcune malattie gastroenteriche ed epatiche.
A partire dall’Ottocento inizia lo sfruttamento della fonte che culmina nel 1900 con la costruzione della funicolare e del primo complesso di raccolta ed erogazione delle acque a fini terapeutici su un’area di 2600 mq, con saloni, sale di soggiorno, studi medici e laboratori. Un nuovo stabilimento idropinico, inaugurato nel 1960 e progettato secondo i criteri più avanzati della scienza termale, occupa il ciglio di ponente del parco che, dagli anni Venti, fronteggia l’antico impianto e sovrasta il paese con una vasta terrazza coperta semicircolare, vero e proprio balcone panoramico sulla grande vallata della Dora Baltea. Il pianterreno, di fianco al viale di accesso e attiguo alla stazione della funicolare, ospita la biglietteria, gli uffici della direzione amministrativa e il grande salone delle mescite. All'interno del grande parco, un viale con alberi secolari e un giardino uniscono il vecchio al nuovo stabilimento. All’ingresso, due busti marmorei ricordano, oltre lo scopritore delle acque, il dottor Pescarolo, scienziato che per primo ne approfondì l'uso terapeutico.
A Saint-Vincent, ogni anno, le terme organizzano le settimane della salute con cicli di terapie e attività di intrattenimento ludico e musicale.

L'acqua
Fons Salutis. 9 °C bicarbonato-solfato-alcalina bromo-iodica.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie del fegato e delle vie biliari, dell'apparato digerente, dell'apparato respiratorio, dell'apparato urinario e del ricambio.

Le cure termali
Aerosol, cure idropiniche, docce nasali, humage, inalazioni caldo-umide.

Tempo libero
La “fortuna” della valle
Alle ore 21 del 29 aprile 1947 il capo tavolo Robert Semeghini diede il fatidico annuncio "messieurs, faites vos jeux". Tre clienti, un industriale tessile biellese, un avvocato casalese e un commerciante di Torino annunciarono le loro puntate e gettoni bianchi da 100 lire e rossi da 200 caddero sul tappeto verde. Il croupier impresse al cilindro della roulette una spinta in senso orario gettando in senso opposto la pallina d'avorio, che, dopo alcuni giri scese sul fondo del catino, rimbalzò e saltellò sulle caselle per fermarsi su quella contrassegnata dal numero nove. "Neuf, rouge, impair et manque": la casa da gioco aveva cominciato ufficialmente a portare benessere alla Valle d'Aosta e a Saint-Vincent. Il Casino de la Vallée allestisce oltre 90 tavoli da gioco, circa 400 slot-machine e vanta 800.000 visitatori l’anno. Secondo quanto prevede la legge che stabilisce lo spazio d’azione dell’autonomia regionale, buona parte degli incassi servono ad alimentare le casse regionali e vengono reinvestiti dalle amministrazioni locali nella gestione del territorio. Ma non c'è soltanto il gioco: numerosi sono i concerti e le manifestazioni culturali che vengono annualmente ospitati nel moderno Palais. Qui, dal 1953, si assegna la Grolla d’Oro, il Premio Saint-Vincent per il cinema italiano, e, dal 1948, le migliori firme nazionali dalla carta stampata, della radio, della televisione e dei nuovi media ricevono il Premio Saint-Vincent per il giornalismo.

Tra due castelli: Issogne e Fénis
La Valle d’Aosta, zona di confine, è per questo motivo terra di celebri castelli. Saint-Vincent si trova equidistante dai due più suggestivi: quelli di Issogne, 14 km a valle, e di Fénis, 12 km a monte. Il primo si presenta come un austero e spoglio quadrilatero, con torri laterali; attraverso un portale gotico si accede al cortile, aperto su un lato verso il giardino, con i loggiati che si affacciano sull’ottagonale fontana del Melograno. Ricche le decorazioni degli ambienti interni, espressione del gotico internazionale della fine del Quattrocento.
Il castello di Fénis, come il precedente, fu per secoli proprietà degli Challant, potenti feudatari della valle; eretto nel XIII sec. come fortilizio difensivo, nel Trecento si trasforma in sfarzosa residenza signorile: le torrette angolari, la doppia cinta di mura merlate e i vivaci cromatismi degli affreschi degli scaloni e delle sale conferiscono al luogo un’atmosfera fiabesca come sospesa nel tempo.

Curiosità
Informazioni non disponibili

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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