Lecce: Chiesa di San Matteo

Inseguendo il profumo delle orchidee

Strade da vivere: inseguendo il profumo delle orchidee
di Elio Paiano

 

Orchis lacteaDa Punta Pizzo a Porto Badisco: dove trovare questi bellissimi fiori

Uno degli itinerari più belli e meno conosciuti del Salento è quello che porta alla scoperta delle orchidee selvagge. Ben pochi sanno che il Salento ha una particolarità che rende uniche molte zone naturalistiche che sono (o si apprestano a diventare ) parchi naturali.
Qui, infatti, le specie più belle e preziose sono di poche o piccolissime dimensioni e per individuarle occorre conoscerle o farsi aiutare da una guida esperta. Le zone più interessanti sono quelle a gariga e poi quelle a macchia mediterranea. Ma se è facile pensare alla macchia come un ambiente naturale ricco, è difficile immaginare che, invece, è proprio la gariga ad ospitare la maggiore biodiversità. La gariga, infatti, si presenta, come una grande pietraia, incolta e degradata, con una scarsa vegetazione e scarsa presenza d'acqua, prati, cespuglieti, arbusteti e boschi senza soluzione di continuità.

La garigaLa gariga è più ricca in varietà della macchia perché i suoi arbusti radi lasciano ampi spazi dove s’insediano numerose specie sia perenni che annue. Ed è proprio qui – fra i bassi cespugli di timo, santoreggia, lavanda, elicriso, cisto, euforbia, ginepro, rosmarino – che si nascondono alcune tra le più belle orchidee del Salento. Questo è il periodo migliore per osservarle: da ora fino a giugno, infatti, esse fioriscono per poi aspettare che passi il “grande caldo” dell’estate salentina. Basta andare in alcune delle zone a gariga, per vederle. La raccomandazione, però, è di non raccoglierle assolutamente, possono fiorire e crescere solo in quei luoghi, non sono trapiantabili e – se colte – seccano in un solo giorno. A parte questo, raccoglierle è un vero e proprio atto di distruzione di quel bellissimo ambiente. I luoghi da consigliare sono due e permettono di osservarle facilmente sia per chi preferisce il versante ionico che per chi va verso la costa asiatica: Punta Pizzo a Gallipoli e Porto Badisco ad Otranto. Partendo da qualsiasi punto del Salento basta raggiungere la costa e cercare i tratti con campi a massi intervallati da piccoli cespugli di specie quali timo, rosmarino etc.: è questo il modo per riconoscere la gariga. Ad esempio, se si va verso Otranto, ci si può fermare dall’Orte fino a Capo d’Otranto, Ceppano, Sant’Emiliano e Badisco. Qui è facile imbattersi, in questi giorni, in distese bianche poste nelle piccole radure. Sono le orchidee del genere “orchis lactea”.

Serapias apulicaAllo stesso modo da Punta Pizzo a Gallipoli fino a Portoselvaggio si vedono delle macchie rossicce: sono le orchidee del genere “serapias”. E’ ovvio che per gustarle bisogna entrare in questi luoghi in punta di piedi e guardando attentamente. Per chi ha un buon fiuto le orchidee del genere “lactis”emettono un inebriante profumo di vaniglia facilmente individuabile. Ma non sono le sole specie presenti. Il Salento, infatti, custodisce decine e decine di specie protette incluse nella convenzione Cites e nelle liste rosse nazionali ed internazionali. La cosa migliore da fare, dunque, è attrezzarsi con una delle tante fotocamere digitali che (se osservate attentamente) possiedono l’opzione “macro” spesso raffigurata sul display proprio con un fiorellino. A questo punto si può andare a caccia di orchidee, fotografarle e poi – facendo un giro sul sito dell’Orto Botanico dell’Università di Lecce - tentare una classificazione. Se ci andate all’ora di pranzo non dimenticate di prenotare (a Badisco o presso i chioschi che da Gallipoli si succedono fino a Santa Caterina) un tavolo per mangiare i ricci. E’ un modo per trascorrere una giornata diversa alla scoperta di uno dei più affascinanti segreti della natura salentina.

N.d.r - Vi consigliamo anche una visita al sito Natura in Puglia; è ben curato e ricco di informazioni e foto. Ideale per programmare escursioni o gite scolastiche.

 

Fonte: "Il Quotidiano" di venerdì 31 marzo 2006.
Autore: Elio Paiano

 

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