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Terme di Rivanazzano


Terme di Rivanazzano - 32 km da Pavia
Situata in posizione semicollinare allo sbocco della valle Staffora, nell’Oltrepò Pavese, Rivanazzano gode di un clima secco e temperato. L’abitato ha origini antichissime: Vico Lardario – questo il nome primigenio – era posto sull’importante itinerario che congiungeva l’Insubria alla via consolare Aurelia e alla Liguria passando per il passo del Penice. In epoca medievale, diventato Ripa di Nazzano, l’abitato venne fortificato a difesa del castello di Nazzano, oggetto delle mire di alcuni signori dell’epoca; di quelle fortificazioni rimane, sulla piazza del borgo antico, una torre di avvistamento dall’insolita pianta pentagonale irregolare. Incombe sul borgo, dall’altro lato del fiume, la rocca di Nazzano (m. 339), con il ben conservato castello dei Malaspina e la bella villa settecentesca, con giardino all’italiana e loggiato affacciato sulla valle.

Stabilimenti e Centri Termali

Terme di Rivanazzano
corso Repubblica 2, tel. 038391250, fax 038392146
info@termedirivanazzano.it • www.termedirivanazzano.it
apertura metà febbraio-novembre • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A7 Milano-Genova, uscita Casei Gerola, km 15; A21 Torino-Brescia, uscita Voghera, km 11 o Casteggio, km 22
In treno: linea Milano-Genova o Bologna-Torino, stazione di Voghera, km 7

Caratteristiche
Le acque minerali di Rivanazzano, probabilmente conosciute e utilizzate sin dall’antichità, vennero sfruttate in modo intensivo a partire dal 1874, con la costruzione del primo stabilimento, dopo la loro riscoperta nel corso di alcuni scavi.
Lo stabilimento attuale consiste in un sobrio edificio su due livelli, immerso nel verde del parco, attrezzato e organizzato con una grande attenzione alla qualità del servizio; dispone di un reparto per le inalazioni (compresa la cura della sordità rinogena per cui vi è anche un reparto pediatrico), di camerini per la fango e balneoterapia, di un settore per le cure ginecologiche, uno per le vasculopatie circolatorie e, infine, uno per le terapie fisiche di riabilitazione degli apparati locomotore, respiratorio e vascolare.
È anche possibile avvalersi di una consulenza estetica e dermatologica e definire programmi benessere personalizzati. Fra i prodotti derivati, una linea di cosmetici “Acqua” è stata concepita e destinata in particolare al viso (trattamento reidratante, rivitalizzante, seboregolatore) e al corpo. Nel raggio di un chilometro, piscina, tennis, campo da golf, minigolf e altre attrazioni ludiche e culturali per il dopo cura.

L'acqua
Pozzo Terme. 14,5 °C salso-bromo-iodica.
San Francesco. 14,5 °C solfurea.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, della pelle, dell'apparato respiratorio, ginecologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, docce nasali, fanghi, idromassaggi, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, irrigazioni nasali, irrigazioni vaginali, nebulizzazioni, politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari.

Le altre cure
Massaggi, medicina estetica, riabilitazione, terapie fisiche.

Tempo libero
Lo studio-museo di Pellizza da Volpedo
A soli 8 km da Rivanazzano, ma nella valle adiacente del Curone, già alessandrina, si trova Volpedo, patria del pittore Giuseppe Pellizza (1869-1907), importante esponente del divisionismo italiano e noto per i suoi quadri permeati di tematiche sociali. Sua opera simbolo è Il Quarto Stato, divenuta negli anni icona di molte battaglie politiche progressiste. Da qualche anno è stato aperto al pubblico lo studio-museo del pittore e allestita un’esposizione didattica sulle sue attività (orari: sabato e festivi, 16-19 in estate; 15-17 in inverno; tel. 013180318).

Tra la val Schizzola e la val Staffora
Oltre a Rivanazzano e a Salice, la zona termale pavese comprende anche le fonti di Retorbido, centro gallo-ligure noto ai romani col nome di Litubium. Più in là, dove le colline digradano verso la piana, ecco Codevilla, sede notarile già nella prima metà del XIII secolo: la chiesa romanica della Madonna del Pontazzo conserva affreschi trecenteschi. A Torrazza Coste le marne argillose che compongono il terreno formano burroni chiamati 'orridi di S. Antonio'. Da qui si risale la panoramica val Schizzola fino ad Arpesina, Stefanago (borgo con castello) e Fortunago, splendido balcone sull’Oltrepò. Si scende quindi per il torrente Ardivestra, affluente di destra dello Staffora; lungo il percorso si incontrano l’isolata pieve romanica di S. Zaccaria e, sulle pendici di sinistra, il profilo merlato del castello di Montesegale (XIV sec., ma molto rimaneggiato). Più a valle s’incontra Godiasco, un tempo cruciale stazione commerciale lungo la via del sale, che conserva il palazzo Malaspina dal portale d’arenaria con cariatidi.

Curiosità
Informazioni non disponibili

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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