Lecce: Chiesa di San Matteo

Gravine, cuturi, pianelle e pajare
L’oasi è servita

Strade da vivere - Gravine, cuturi, pianelle e pajare. L’oasi è servita: la “gita fuori porta” del lunedì dell’Angelo può essere dedicata alla Natura
di Elio Paiano

 

Gravina di San Marco - MassafraGravine, cuturi, pianelle e pajare

Il lunedì di Pasqua è il giorno dedicato alle gite fuori porta. Il giorno in cui si scoprono o si riscoprono i gioielli vicino casa, quelli che spesso non si conoscono affatto. Se si è animati da buone intenzioni, si vuole passare qualche ora tra la natura e non si desidera distruggere ed inquinare tutto, si può optare per una visita presso le aree protette. Spesso ci si accede su prenotazione e si effettuano visite guidate, in altri casi si attende un Ente di gestione, ma in tutti questi posti si accede rigorosamente se si comprende di trovarsi in un “santuario” della natura.
La scelta è vasta e la visita può riservare molte sorprese. Partendo dai dintorni di Taranto ci si può dirigere verso le “riserve del litorale tarantino orientale” oppure andare alla scoperta delle “Gravine dell’arco ionico”.

Bosco delle PianelleNella zona di Martina Franca, invece, c’è il “Bosco delle pianelle”. E’ un itinerario variegato che offre le viste dello Ionio, i più grandi canyon d’Europa, oppure le antiche foreste di querce e fragni a pochi chilometri di distanza.
Le Riserve del Litorale del litorale tarantino orientale sono una classificazione data dalla Regione Puglia e comprendono quattro aree naturali che si compongono di due diversi luoghi:
- un primo nucleo va dai boschi di Cuturi e Rosa Marina fino alla foce del chiaro;
- il secondo racchiude le aree costiere delle Saline e dune di Torre Colimena (giungendo fino al delta della palude del Conte).

Boschi Cuturi - ManduriaInsomma, dalla Provincia di Taranto si giunge sino a quelle di Brindisi e Lecce scoprendo luoghi magnifici. Basti pensare ai "Boschi Cuturi” e “Rosa Marina” dove le leccete ad alto fusto ricordano l’antica foresta Oritana, così cara a Federico II di Svevia. E sì perché ripercorrerle significa avventurarsi sulla costa, oppure verso l’interno, su su fino al “Bosco delle Pianelle” di Martina franca ed immaginare di portarsi dietro i consigli del “De arte venandi cum avibus” dell’Imperatore. Ma ci si può commuovere anche davanti alla foce del Chiaro dove giacciono le antiche “pile dei re” che i mercantili greco-romani trasportavano nell’età classica.

Gravina Capocanale - StatteSe si sceglie di andare a Nord non si può fare a meno di cercare di scoprire i segreti dell’arte di vivere in grotta, quella civiltà rupestre celebre in tutto il mondo. E’ l’esperienza che offrono le Gravine dell’arco ionico dove si può scoprire questo ancestrale modo di vivere in perfetta simbiosi tra uomo e natura, arte e storia. Certo, perché nella maggior parte delle oasi di Puglia letteratura e paesaggio s’incontrano e si riconoscono reciprocamente. I racconti dei monaci italo-greci, le antiche cronache, il “mago Greguro” e le farmacie, l’asino martinese ed il cavallo murgiano. E poi la natura esplosiva che mostra la macchia mediterranea, la gariga rocciosa con un’infinita varietà di orchidee, i rapaci, i rettili, le volpi e le faine che compongono suoni e silenzi ormai rari. Se ci si sposta verso Brindisi la costa mostra dune e macchia in un grande ambiente sopravvissuto fino ai nostri giorni: Torre Guaceto. E’ forse la più attrezzata (per ora) ed offre attività di tutti i tipi e per tutti. Ma non sono da sottovalutare anche le saline di Punta della Contessa con il loro sistema di bacini, alimentati da corsi d’acqua: “Salina Vecchia”, “Salinella” e l’invaso dell’Enichem. A Lecce si trovano Rauccio ed il Bacino dell’Idume (bosco e paludi di Rauccio nella classificazione regionale). Era il termine estremo della “Regia dogana della mena delle pecore”. Passando per San Cataldo si arriva alle Cesine. E’ una Riserva naturale statale, riconosciuta come zona umida d’importanza internazionale (Convenzione di Ramsar) ed è Oasi del WWF dal 1979. Anche qui ci si può beare di infinite possibilità di scoperta. In questo periodo, infatti, è tutto un fiorire d’orchidee ed uno svolazzare d’uccelli migratori.

Salve - Pajara TrausceddhuNon è da sottovalutare nemmeno la poesia delle pajare piazzate tra palude e giuncheta. Un salto dall’altro versante ci offre la possibilità di vedere l’isola di Sant’Andrea ed il Litorale di punta Pizzo. Qui svolazza il gabbiano corso e sono visibili piante che crescono solo in questi luoghi. Poi, ci si può dirigere a Nord verso Portoselvaggio e Torre Uluzzu oppure a Sud verso i bacini di Ugento. Sono luoghi in cui la natura ed il paesaggio offrono visioni stupende.

Laghi Alimini - OtrantoMa non è da meno il versante adriatico con i celebri Laghi Alimini che sono uno tra gli ambienti con la maggiore biodiversità d’Italia. Bene, per finire ci si può lanciare sulle alte falesie, cale, calette, macchia mediterranea, gariga, pseudosteppa e costa mozzafiato del Parco costiero Otranto Santa Maria di Leuca e boschetto di Tricase. Qui gli ambienti sono così vari e delicati che offrono continue sorprese. Per una rapida informazione sugli enti di gestione, oppure sulle caratteristiche ambientali è sufficiente visitare il sito dell’Ufficio Parchi e Riserve naturali dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia. Ognuno potrà così scegliere il suo itinerario ideale alla scoperta di questi tesori di Puglia ancora poco conosciuti.

 

Fonte: "Il Quotidiano" di venerdì 14 aprile 2006.
Autore: Elio Paiano

 

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