Lecce: Chiesa di San Matteo

Castel San Pietro Terme


Castel San Pietro Terme - 22 km da Bologna
Castel San Pietro fu fondato tra XII e XIII sec. dai bolognesi in funzione difensiva; a causa della sua posizione – una sorta di porta d’accesso alla Romagna – il borgo fu spesso toccato dalle guerre e subì ripetute devastazioni fino a tutto il XVIII sec. e poi, di nuovo, durante la Seconda guerra mondiale. Delle antiche difese restano tratti delle cortine e il Cassero, coronato da merlature ghibelline, in cui si apre la porta ad arco ogivale con le fenditure per il ponte levatoio; quasi intatto invece è l’antico impianto urbano a vie ortogonali porticate. Numerose le attrezzature sportive negli immediati dintorni, a partire dal campo di golf (Club Le Fonti, a 1 km), piscine, palestra e campi da tennis.

Stabilimenti e Centri Termali

Terme di Castel San Pietro
viale Terme 1113, tel. 051941247, fax 051944423
termecsp@tin.it • www.termedicastelsanpietro.com
anche albergo Delle Terme • apertura annuale • accoglienza disabili

Come Arrivare
In auto: A14 Bologna-Taranto, uscita Castel San Pietro Terme, km 3
In treno: linea Bologna-Bari o Bologna-Ravenna, stazione di Castel San Pietro Terme
In autobus: corse ogni 30 minuti da e per Bologna e Imola

Caratteristiche
La qualità delle acque di Castel San Pietro è conosciuta sin dal 1337 allorché, durante un’epidemia di afta epizootica, la popolazione notò alcuni bovini che, dopo essersi abbeverati a una fonte, erano guariti dalla malattia. All’acqua vennero dedicati studi dall’anno successivo, quando Castel San Pietro ospitò l’università di Bologna colpita da interdetto papale. Per le acclarate proprietà terapeutiche delle sue acque, particolarmente indicate nei disturbi epatici, la fonte fu chiamata in seguito della Fegatella.
La storia delle terme iniziò tuttavia nel 1835, quando venne istituita una società apposita. Nel 1886 venne costruito un nuovo bagno idroterapico, che in breve acquistò notorietà; distrutto nel 1945, durante la fase culminante della Seconda guerra mondiale, lo stabilimento venne ricostruito nel 1955 e in seguito ampliato. Sito a circa 1,5 km dal borgo, immerso in un bel parco, sfrutta due tipi di acque – solfurea e salso-bromo-iodica – che sgorgano nei pressi delle sorgenti del Sillaro. I fanghi utilizzati sono ottenuti facendo macerare in acqua salso-bromo-iodica l'argilla estratta dalle cave di S. Martino in Pedriolo. L’attuale complesso comprende, al piano terreno, un reparto piscine, aerosol, humage e fanghi; al primo piano, un reparto inalatorio e per la cura della sordità rinogena, con settore pediatrico, mentre palestra, fisioterapia, fanghi, estetica e ginecologia sono all’ultimo piano. Forte impulso hanno avuto negli ultimi anni il reparto di riabilitazione fisica e il centro di estetica termale con pacchetti benessere.

L'acqua
Fonte Bagni. 14,5 °C solfurea.
Fonte San Donato. 17,5 °C salso-bromo-iodica.

Le indicazioni terapeutiche
Malattie circolatorie, della pelle, dell'apparato digerente, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, dell'apparato urinario e del ricambio, ginecologiche, stomatologiche.

Le cure termali
Aerosol, bagni terapeutici, cure idropiniche, docce nasali, fanghi, humage, idromassaggi, idropercorso, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, irrigazioni gengivali, irrigazioni intestinali, irrigazioni nasali, irrigazioni vaginali, nebulizzazioni, piscina termale, politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari.

Le altre cure
Chinesiterapia, consulenza, cosmesi, fitness, ginnastica respiratoria, idrochinesiterapia, massaggi, medicina estetica, programmi antistress, riabilitazione, terapie fisiche.

Tempo libero
Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa
Tra Castel San Pietro e Bologna, sul lato occidentale della Via Emilia, il Parco regionale è un complesso di fenomeni carsici di severa e straordinaria bellezza. Inizia sulle prime pendici della collina bolognese e si sviluppa in modo discontinuo trasversalmente alle valli, culminando a Est nella Vena del Gesso, nei dintorni di Riolo Terme. Il Parco raggiunge – attraverso un paesaggio mosso da un’alternanza di coltivi e boschi, costellato di case coloniche e ville signorili – vaste formazioni gessose e suggestive morfologie aride. Immersa in una arruffata vegetazione spontanea, la dorsale dei Calanchi dell'Abbadessa (le argille scagliose) ha una storia di milioni di anni.

Curiosità
Informazioni non disponibili

Altre Informazioni Utili Informazioni Utili

 

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