Siamo arrivati ormai alla fine del nostro viaggio nella bella maglie e proprio per questo diventa quasi d’obbligo spendere ancora qualche parola su quello che è uno dei giardini storici più affascinanti di Terra d’Otranto, nonché polmone per eccellenza della città di Maglie: la bellissima
Villa Tamborino. Che nacque in origine come parco privato dell’attiguo palazzo omonimo, residenza della ricca famiglia magliese, e che fu voluta dal senatore Achille Tamborino ed ultimata nel 1874. Per poi venire donata dalla stessa famiglia Tamborino all’Amministrazione Comunale nel 1975.
Diversi i lavori di recupero che, a partire dal 1996, l’hanno interessata e che le hanno restituito in gran parte lo splendore di un tempo. Splendido il monumentale padiglione d’ingresso, in stile neoclassico: presenta all’interno degli ampi portici in un loggiato poligonale che si aprono verso il giardino, su una piazzola da cui si diramano il viale principale e quelli secondari.
E straordinariamente suggestiva la cornice tratteggiata dai tradizionali giardini all’inglese, come anche le incantevoli grotte artificiali rivestite di materiale proveniente dalle cavità naturali delle coste salentine. Villa Tamborino è uno dei parchi pubblici più belli della provincia, sede di importanti manifestazioni estive della città e del territorio.
Molti glia altri palazzi monumentali e le residenze che, oltre alla splendida villa, legano la loro storia al nome dell’importante famiglia dei Tamborino e, in particolare, a quello di Achille e Vincenzo, senatori del Regno rispettivamente nel 1880 nel 1919.
Come, ad esempio, la storica Banca Cooperativa, costituita da Achille Tamborino nell’aprile del 1888 per rendere il credito più accessibile ai commercianti, agli artigiani e agli industriali. Ma anche la Banca Vincenzo Tamborino, istituita dal suo omonimo fondatore nel gennaio del 1913, al fine di sovvenzionare il commercio, l’artigianato e le piccole industrie locali, aiutare l’agricoltura, finanziare Comuni, enti e istituti. Il primo atto ufficiale di questo istituto di credito, diretto da Nicola Maggio, risale al marzo 1913 ed è la richiesta di assumere a titolo gratuito la rappresentanza della Banca d’Italia e di provvedere al servizio di emissione di vaglia e assegni bancari. Incarico conferito dalla succursale leccese della Banca d’Italia l’anno successivo, esattamente nel mese di maggio.
L’attività finanziaria e immobiliare dei Tamborino non toccò, però, solo la loro città di orgine, ma interesso tutto il Salento. E coevo dell’istituto di credito magliese è il Palazzo in stile Liberty che Vincenzo fece costruire a Lecce fra il 1913 e il 1915, all’angolo fra viale Lo Re e viale Marconi, per appartamenti da locazione. E’ meglio conosciuto come palazzo della Torinese, per il noto bar che si trova al piano terra ed è rinomato per le decorazioni dei balconi in cemento e i fregi in litocemento.
Ma la propensione del senatore per l’Art Nouveau ispirò anche le decorazioni, le pitture murali, l’arredamento che da lui vennero commissionate per le sue residenze di Maglie, Lecce e Santa Maria di Leuca. Altri notevoli esempi Liberty sono il palazzo di via 95° Reggimento Fanteria, a Lecce, e il grande palazzo della scogliera, a Santa Cesarea Terme, nelle vicinanze delle grotte sulfuree, per appartamenti da concedere in locazione.
Da ricordare, infine, i complessi edilizi che nella città di Maglie sono stati commissionati da Vincenzo Tamborino per ospitare i suoi dipendenti e collaboratori.